La Sindone e la fotografia – Conferenza nella chiesa del SS. Sudario
26 settembre 2019

Fino al 1898 la conoscenza e la diffusione dell’immagine della Sindone erano affidate all’interpretazione dell’uomo, attraverso disegni, pitture, stampe. L’esecuzione della fotografia della Sindone in quell’anno ha rivoluzionato questa prospettiva, consentendo di disporre di riproduzioni fedeli, utilizzabili non solo più a fini devozionali ma anche documentaristici e scientifici.
Di questo “salto di qualità” della ricerca sul Telo si parla nella prima conferenza in programma al Museo della Sindone per la stagione autunnale 2019: quella dedicata alle fotografie della Sindone. Organizzato dagli Amici del Museo, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, l’incontro è fissato per giovedì 26 settembre, alle 17.30 presso la chiesa del SS. Sudario a cui è annesso il Museo, in via San Domenico 28 a Torino. Fa parte di un più ampio programma nato dall’alleanza tra gli Amici del Museo e il CISS e intitolato “L’oggetto racconta”, a sottolineare la volontà di narrare le vicende che stanno dietro ai reperti contenuti nelle sale del Museo, a farli uscire dalla rigidità delle teche espositive, per restituire a ciascuno la parte che ha avuto nella vita e nella storia della società savoiarda, piemontese e torinese. Nel corso dell’incontro sarà possibile vedere all’opera la macchina usata da Secondo Pia nel 1898 e ammirare eccezionalmente le storiche lastre della Sindone utilizzate dai primi fotografi della Sindone, Secondo Pia e Giuseppe Enrie, per i loro scatti. Un’occasione per apprezzare da vicino i reperti che normalmente, data la loro vulnerabilità, non sono esposti nelle sale del museo. L’ingresso è gratuito.
La conferenza sarà condotta dal direttore scientifico del Museo e vicedirettore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, prof. Nello Balossino, insieme con il prof. Gian Maria Zaccone, direttore del Centro Internazionale Studi sulla Sindone.