STORIA
Il Museo della Sindone – che oggi si estende sul piano terra dell’edificio di via S. Domenico 28 e nella cripta della chiesa del SS. Sudario di Torino – ha ottant’anni e conta una serie di sempre più sistematici allestimenti.
Fu infatti intorno al 1936 che la Confraternita del SS. Sudario – ente ecclesiale fondato il 25 maggio 1598 proprio per diffondere il culto e la devozione alla Sindone – decise di organizzare alcuni dei preziosi reperti sulla Sindone raccolti nei secoli in una mostra permanente. L’esposizione fu inaugurata il 4 giugno 1936 alla presenza dell’arcivescovo di Torino, cardinale Maurilio Fossati. La “Mostra documentaria dell’insigne reliquia“, come allora fu battezzata, trovò spazio in due stanze a fianco della Chiesa del SS. Sudario.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta la Confraternita insieme con i Cultores Sanctae Sindonis – sodalizio fondato nel 1937 in seno alla stessa Confraternita per coordinare gli studi scientifici e le pubblicazioni sul Sacro Lino – si adoperò per rendere sempre più fruibile l’esposizione.
Così il 2 maggio 1959 poté inaugurarsi negli stessi locali adiacenti alla chiesa del SS. Sudario un nuovo allestimento. Nel 1961 iniziarono però grosse opere di restauro della Chiesa e di recupero della stessa casa della Confraternita. Il Museo, temporaneamente chiuso, fu riaperto nel 1963 nei locali ristrutturati della casa della Confraternita in via San Domenico 28. Qui trovò posto anche una copia in grandezza naturale del negativo della Sindone stampata su pellicola e illuminata per trasparenza.
Tuttavia la sistemazione non era ancora ritenuta soddisfacente. Il Centro Internazionale di Sindonologia, costituito nel 1959 sulle ceneri dei Cultores e con i medesimi obiettivi, fin da subito si assunse l’incarico di studiarne una collocazione alternativa. Fu individuato un basso fabbricato annesso alla casa della Confraternita. I lavori per adattarlo all’uso iniziarono nel 1965 e terminarono nel 1973 con l’inaugurazione della sala che il Museo occupò per 25 anni.
Nel 1997 con i lavori di restauro della cripta della chiesa del SS. Sudario e con gli allestimenti di Richi Ferrero e di Marina Gariboldi si aprì finalmente la sede definitiva del Museo, mentre la precedente area espositiva veniva adibita a sala multimediale per la proiezione dei video di presentazione della Sindone.
Il 15 aprile 1998 il Museo poteva essere finalmente inaugurato, alla presenza del cardinale Giovanni Saldarini, Arcivescovo di Torino.