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CISS - Suffragio e rendimento di grazie per Papa Francesco

21 aprile 2025

CISS - Suffragio e rendimento di grazie per Papa Francesco

Il CISS, il Museo della Sindone e i Cultores Sindonis si uniscono alle voci della Chiesa per esprimere la loro preghiera di suffragio per l'anima del Santo Padre Francesco. Rendiamo grazie per il suo ministero petrino e lo ricordiamo nella sua visita apostolica a Torino quando nel 2015 come pellegrino venerò la Sindone.


Facciamo nostre le parole del card. Repole, Custode Pontificio della Sindone:

«Il Papa se n’è andato nell’Anno della Speranza, il Giubileo che  aveva tanto desiderato. Ora è davanti al Signore ed era questa la sua  grande speranza, che Francesco ha cercato di condividerci: la notizia  che un giorno saremo tutti nell’abbraccio di Dio.

Siamo nei giorni della Pasqua, che ieri Francesco ha ancora celebrato  con noi. Nel grande dolore per la morte, ma anche nella fiducia  dell’abbraccio tenerissimo di Dio le Chiese di Torino e Susa, la Chiesa  piemontese dove il Papa aveva le sue radici, pregano per Francesco con  affetto e tanta riconoscenza per aver speso la vita, tutta la sua vita  lunga e generosa, ad annunciare la gioia del Vangelo.

È una gioia senza eguali, “Evangeli gaudium”: viene dalla notizia che  Gesù è risorto e perciò il mondo, questo nostro mondo così difficile e  violento, non sarà sconfitto dal male.

Il Papa Francesco ha cercato di comunicare l’amore di Dio con ogni  mezzo e ad ogni latitudine, l’ha fatto con parole semplici che tutti  potevano comprendere: ha spiegato ai potenti della Terra e agli ultimi,  ai poveri, alle persone scartate, che il volto di Dio è innanzi tutto  Misericordia e questo volto è in grado di cambiare il nostro cuore, può  addirittura cambiare il corso della storia.

Speranza, Misericordia. Come suonano diverse, queste parole, di  fronte alle regole imperanti della guerra e della sopraffazione! Basta  prenderle sul serio. Credo che sia per questo messaggio mite e  sorridente che il Papa è stato tanto amato dagli uomini e dalle donne  del nostro tempo, anche da chi non crede; per questo messaggio è stato  riconosciuto come riferimento fondamentale negli equilibri  internazionali.

Nelle ore dell’addio, vorrei che raccogliessimo le parole che il Papa ci ha lasciato in consegna.

Le terremo nel cuore.

Porterò, io personalmente, il ricordo grato dell’amicizia che mi ha  legato a Papa Francesco, la coscienza delle responsabilità che mi ha  affidato, l’immagine – a me carissima – del giorno in cui volle  incontrare i miei genitori e la mia famiglia con tanto affetto e  semplicità.

Soprattutto porterò, spero che porteremo tutti, il ricordo di un uomo che ha creduto e ha testimoniato il Vangelo».


A seguire riportiamo la profonda meditazione di Papa Francesco in occasione dell'ostensione televisiva del 2013:

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