La Santa Sindone tra fede e scienza: un corso per i giornalisti
3 febbraio 2018

Dall’archeologia all’informatica, passando per la matematica, la chimica, le scienze umane, la storia. Davvero la Sindone interroga numerose discipline di studio, scientifiche e no, che tentano, ciascuna per la propria parte, di dare una risposta ai misteri irrisolti del Telo, a oggi l’oggetto più studiato al mondo. Il Lino che secondo tradizione avrebbe avvolto il corpo di Cristo deposto dalla Croce è stato al centro di una mattinata di studio riservata ai giornalisti nell’ambito degli appuntamenti previsti nel programma di formazione continua.L’appuntamento, sabato 3 febbraio, al Museo della Sindone, in via San Domenico 28 a Torino, è stato organizzato dall’Ordine dei Giornalisti, che si è avvalso della collaborazione del CIS, Centro Internazionale di Sindonologia.
Relatori nel corso della mattinata, il Prof. Gian Maria Zaccone, storico, docente presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, direttore del Centro Internazionale di Sindonologia; il Prof. Nello Balossino, professore associato di Elaborazione di immagini e di Informatica investigativa presso l’Università di Torino, vicedirettore del CIS e direttore del Museo della Sindone; il Prof. Bruno Barberis, membro del Comitato Scientifico del CIS e professore associato di Fisica Matematica presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino. Moderatrice: Maria Teresa Martinengo, giornalista del quotidiano La Stampa, esperta di temi di carattere religioso. Molto apprezzata anche la visita al museo, sotto la guida del prof. Nello Balossino. Si è dato così riscontro concreto – alla luce di reliquie, immagini e oggetti storici, strumenti scientifici – alle osservazioni degli uomini di scienza, al loro impegno a far conoscere, raccogliere e conservare tutto quanto concerne la Sindone e le sue vicende.
Da secoli il Lino suscita dibattito e devozione per recare impresso tra le sue trame il profilo di un uomo morto per crocefissione e secondo modalità corrispondenti ai racconti evangelici della Passione e morte di Gesù. Ma lo scopo del CIS non è mai stato quello di ergersi a difensore dell’autenticità della Sindone. Commenta a proposito il prof. Zaccone: “La nostra missione è quella di affrontare in modo scientifico e critico gli studi sulla realtà del reperto, coordinando la necessaria multidisciplinarità caratteristica dell’approccio alla Sindone, così come sta a significare il sostantivo stesso “sindonologia”. Tale termine infatti non si riferisce ad una nuova scienza ma indica la raccolta degli studi specifici e specialistici con riferimento all’oggetto Sindone. Studi condotti da studiosi, ricercatori ed esperti di specifiche branche del sapere che applicano i loro metodi e le loro conoscenze all’indagine sul reperto”. L’obiettivo di tutto è approfondire le caratteristiche del Telo “e fin dove possibile stabilirne l’origine”. Incontrando i giornalisti, il Cis ha anche voluto fare pubblica chiarezza sul proprio mandato e porre le basi di quella che potrà diventare una solida collaborazione improntata all’impegno scientifico e all’obiettività della ricerca.